CIA, FBI e Congresso Usa, negano a Huawei e ZTE di entrare a far parte del mercato americano, accusando i brand cinesi di essere influenzati da Paesi ostili, Iran in testa e Huawei in particolare di stretti contatti con il Partito Comunista Cinese. Il presidente americano, di recente avrebbe vietato l’uso di prodotti dei due marchi asiatici, a dipendenti statali, soprattutto del comparto difesa, perché a rischio di essere spiati e quindi rivelare segreti industriali e di sicurezza nazionale, al Partito comunista cinese, suo maggior competitor economico e commerciale. Ma cosa si nasconde dietro una decisione tanto misteriosa quanto bizzarra? Fonti ben informate asseriscono che un fascicolo di 60 pagine e un anno di lavoro, puntando il dito verso i costruttori, colpevoli di non aver cooperato alle indagini. La risposta non tarda ad arrivare, “ parlare avrebbe significato violare le leggi di Stato”. Ostruzionismo vi è anche da parte della Fcc (Federal Communications Commission, che si occupa delle politiche di telecomunicazione americane) contraria alla partecipazione asiatica nel progetto fibra e 5G, finanziati da Governo federale, in quanto “minaccia alla sicurezza nazionale” . Sarà a questo punto, un fattore economico- commerciale in primis , più che un duello a colpi di tecnologia in grado offrire informazioni riservate ai “nemici degli Stati Uniti”? Huawei e ZTE hanno investito molto nello sviluppo della tecnologia , a dire del presidente degli Esteri cinese, che invita gli Stati Uniti a mettere da parte i pregiudizi e a collaborare per beneficiare delle relazioni economiche tra i sue Paesi.